
Napoli Campione d’Italia 2025
Nel 2025, il Capodanno, a Napoli, è arrivato due volte. La prima, come da tradizione, allo scoccare della mezzanotte del 31 Dicembre. La seconda alle 22 e 48 del 23 Maggio quando l’arbitro Federico La Penna fischia la fine dell’ultima giornata di campionato che vede la squadra del Napoli impegnata nello stadio di casa, intitolato a Diego Armando Maradona, contro il Cagliari. Questa partita decide le sorti dello “scudetto” visto che il Napoli è arrivato all’ultimo passo con un solo ma decisivo punto di vantaggio sull’Inter. Al fischio finale, con il risultato di 2 a 0, la città di Napoli esplode come nemmeno a Capodanno era accaduto.
Migliaia di persone, in realtà, erano già in strada dalla mattina a sfogare l’ansia della partita. Con il passare del tempo sempre più gente ha affollato metropolitane, funicolari e bus per arrivare nelle zone centrali della città, pregustando i festeggiamenti del quarto scudetto. Macchine al collo, anche io ho vagabondato in giro ripercorrendo i soliti itinerari, quelli forse più battuti, in particolare a monte della centrale via Toledo, quella zona che è conosciuta come i Quartieri Spagnoli. Tantissimi baretti, locali, finanche dei privati avevano installato schermi e sedie per permettere di seguire la partita in diretta e, in caso di gol, esultare insieme. Pronti, alla fine della partita, a lasciarsi andare alla gioia più sfrenata.
Bisogna considerare che a Napoli la passione per il calcio è diversa che dal resto d’Italia. Senza addentrarsi in considerazioni filosofiche e di costume che esulano da questo post, il tifo per la propria squadra e per la propria città, è un fatto molto identitario per i napoletani che spesso lo usano anche come una rivalsa contro i poteri forti del Nord. Nessuno può parlare male di Napoli ad un napoletano. Solo un napoletano può farlo, ma perché si sa che pur dicendone male, l’amore per la città è scontato. Sempre. E la stessa cosa vale per “il” Napoli.
Qui poi, bisogna considerare che, seppur è vero che a Napoli questo scudetto, il quarto, sia arrivato dopo “soli” due anni dal precedente, è altrettanto vero che tra il terzo, quello di Spalletti del 2023 e il secondo, vinto quasi del tutto da solo da un fenomeno come Maradona, nel 1990, erano passati 33 anni. 33 anni di speranze, di sogni, di sana invidia e molti sfottò per le squadre, tutte del Nord, che invece facevano man bassa di vittorie. Due anni fa la festa scudetto fu in parte rovinata dal fatto che la matematica certezza della vittoria arrivò durante una trasferta, lontano da Napoli. Questa volta, invece, le condizioni non potevano essere migliori, in quanto la squadra del Napoli ha giocato l’ultima partita, quella decisiva, sul campo di casa, sostenuta da migliaia e migliaia di tifosi arrivati da tutto il Sud.
Per quanto riguarda il sottoscritto, dal pomeriggio inoltrato mi sono perso in mezzo alla folla e scattando quando serviva. Quello che mi resta impresso e che ancora mi risuona in testa e nel naso sono in ordine, il rumore delle trombe ad aria compressa, una sorta di “vuvuzela”, suonate ossessivamente praticamente da tutti e l’odore acre e a volte irrespirabile dei fumogeni colorati.
Le foto che seguono sono un racconto di questa incredibile serata a cavallo tra il 23 e il 24 Maggio 2025.